Il Mercurion (greco bizantino Μερχουρίου) identifica un territorio all'interno del Pollino in cui fiorì per molti secoli il monachesimo greco-orientale.

Etimologia

Generalmente l'origine del nome viene riferita all'esistenza di un antico tempio del dio Mercurio o, in alternativa, messa in relazione al culto tributato dai monaci a San Mercurio di Cesarea (culto molto popolare nell'Italia meridionale durante il medioevo); un'ipotesi alternativa fa discendere il nome dal fiume Mercure in quanto quest'ultimo avrebbe a sua volta assunto uno degli aspetti del dio, cioè quella di "messaggero", «mettendo in comunicazione tra loro per scopi economici e naturalmente anche culturali, le coste dello Jonio e le regioni interne sull'odierno confine calabro-lucano con le spiagge del Tirreno»; quest'ultima spiegazione è comunque considerata, da alcuni autori, «alquanto macchinosa».

Geografia

Il territorio su cui si estendeva il Mercurion si trovava al confine calabro-lucano, a occidente del Monte Pollino e corrisponde ai territori attualmente compresi nei comuni di Aieta, Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Episcopia, Laino Borgo, Laino Castello, Latronico, Mormanno, Noepoli, Orsomarso, Papasidero, Rotonda, Tortora, Scalea e Viggianello. Includeva il bacino del Mercure e la media e bassa valle del fiume Lao, I suoi confini erano dati a sud dalle pendici occidentali ed orientali del massiccio del Pollino, mentre a nord era delimitato dalla valle del Sarmento e ad ovest dal monte Sirino. Ecclesiasticamente era organizzato come un'eparchia monastica (non è chiaro se dipendente dalla diocesi di Cassano o da quella di Rossano), politicamente si trovava al confine tra l'Impero Bizantino e le terre longobarde; a partire dal 968 costituì una delle turme del thema di Lucania.

Storia

La nascita del Mercurion nel VI secolo e la sua successiva evoluzione possono essere legate a vari motivi:

  • la crisi iconoclasta, che spinse molti monaci basiliani a cercare rifugio in zone dell'Impero bizantino scarsamente popolate e lontane dalle coste (cosa che garantiva un più facile difendibilità dalle scorrerie saracene);
  • la conquista araba della Siria e dell'Egitto nel VI secolo, e della Sicilia nel IX secolo;
  • la politica dell'Impero stesso, che incentivava la diffusione del cristianesimo ortodosso nelle zone da esso controllate e lo stanziamento dei monaci che permetteva il dissodamento di terre prima improduttive.

Il periodo di massimo splendore della zona fu raggiunto nei secoli X-XI, in cui il Mercurion fu definito nuova Tebaide, e divenne uno dei maggiori centri del misticismo dell'Italia meridionale e della Sicilia, in tale periodo infatti vissero o studiarono, presso i monasteri locali, un gran numero di personalità che saranno venerate come santi dalla chiesa, tra cui: Fantino il giovane, Nicodemo da Cirò, Zaccaria del Mercurion, Saba del Mercurion, Luca di Demenna o d'Armento, Macario abate e, probabilmente il più importante, Nilo da Rossano. Successivamente, con la conquista normanna e la conseguente espansione del rito romano, iniziò la decadenza che porterà i monasteri di rito greco ad essere assoggettati ad abbazie latine, nello specifico alla Badia di Cava quelli ricadenti in territorio longobardo e alla Badia di Santa Maria della Matina quelli in territorio bizantino, e quindi alla liquidazione dell'eparchia.

Note

Bibliografia

  • Adele Cilento, Potere e monachesimo. Ceti dirigenti e mondo monastico nella Calabria Bizantina (secoli IX-XI), 2001, Nardini, ISBN 88-404-2422-9.
  • Tito Robertella, Nuove Luci Lucane, 1984, Avellino, edizioni Menna.
  • André Guillou, Spiritualità e società religiosa greca nell'Italia Meridionale e la Sicilia, 1972, Bari, Istituto Superiore di Teologia Ecumenica "S. Nicola".
  • Biagio Cappelli, Il Mercurion, in Il monachesimo basiliano ai confini calabro-lucani, Napoli, Fausto Fiorentino – Editore, 1963, pp. 225-251.
  • Venturino Panebianco, Osservazioni sulla eparchìa monastica del Mercurion e sul Thema bizantino di Lucania, in Rivista storica calabrese, a. I, n. 1-2, gennaio/giugno 1980, pp. 189-93.
  • Orazio Campagna, I monasteri che erano intorno al Mercurion, in Rivista storica calabrese, n.s. (IX (1988)), nn. 1-4)
  • Orazio Campagna, San Nilo di Rossano al Mercurion (940-952/53), L'Athos d'Italia, Roma 2000

Collegamenti esterni

  • Storia del Mercurion su www.lucanianet.it , su lucanianet.it.
  • Riferimenti al Mercurion nella storia del monastero dei Santi Elia e Anastasio di Carbone, su carboneonline.it. URL consultato il 13 aprile 2007 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2007).
  • Civiltà bizantina in Basilicata, su basilicata.cc.

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